Home » Blog » Diritto del Lavoro » Tutela del lavoratore: quando il datore di lavoro compie estorsione

Tutela del lavoratore: quando il datore di lavoro compie estorsione

Tutela del lavoratore:

estorsione se il datore di lavoro vuole pagare meno lo stipendio intimando il licenziamento

Il mondo del lavoro, oggi come oggi, è veramente lastricato di difficoltà e di trappole soprattutto dinanzi a datori di lavoro senza scrupoli che approfittano della situazione di crisi e della necessità di lavorare per violare le normative in vigore al fine di sfruttare il lavoro altrui.
Però chi credesse di poter fare il bello e cattivo tempo commetterebbe un grave errore come ha avuto modo di scoprire a proprie spese un datore di lavoro che aveva intimato il licenziamento al lavoratore dovuto alla mancata accettazione, da parte di costui, di percepire una retribuzione minore rispetto a quella che realmente gli spetterebbe.
Facile vedere in tale comportamento datoriale il reato di estorsione che ha portato alla condanna del datore di lavoro per il reato di cui all’art. 629 cp con sentenza della Cassazione n. 45413/18 depositata questo 9 ottobre.
Nella vicenda in esame, il datore di lavoro ha approfittato della situazione odiernamente offerta dal mercato di lavoro, ossia ha sfruttato la precarietà di offerte di lavoro, ponendo come presupposto necessario, per l’assunzione, l’accettazione da parte del lavoratore di una retribuzione non rispettosa delle normali regole vigenti negli ambienti settoriali. Porre suddetta condizione come necessaria per l’assunzione è qualificabile come minaccia a fini estorsivi dato che di seguito, la retribuzione percepita dal lavoratore non sarebbe mai stata quantificata come quella che effettivamente spetterebbe in base alle prestazioni effettuate.
Infatti il delitto di estorsione può essere costituito non solo da condotte attive, ma anche da omissioni, ossia non versare un congruo stipendio nonché, come molte volte avviene, da imporre al lavoratore di sottoscrivere cedolini attestanti un pagamento non realmente percepito, ossia maggiore rispetto a quello versato, rappresenta condotta estorsiva.
Pertanto si sappia che pur nella precarietà del lavoro questi abusi sono intollerabili e puniti severamente.

Vuoi saperne di più?

Richiedi una consulenza

Leggi anche

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla newsletter

E riceverai una mail ogni volta che pubblicheremo un nuovo articolo.

×

Clicca qui sotto per contattarci tramite WhatsApp

×