L’amante puo’ essere motivo di addebito

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Il marito tradisce ripetutamente la moglie che scocciata chiede la separazione con addebito. La Corte di Appello di Firenze , in riforma della sentenza di primo , addebitava la separazione al marito e determinava a carico di quest’ultimo un assegno a favore della donna di 800 euro mensili. Il marito ricorre in cassazione la quale decide con ordinanza n. 4305 del 24 febbraio . Secondo la Cassazione la violazione dell’obbligo di fedeltà richiede la prova del fatto che la convivenza sia divenuta intollerabile: nel caso di specie, tale intollerabilità è palese se si considera che, dopo molteplici tradimenti del marito, entrambi i coniugi hanno cercato di recuperare l’armonia del rapporto fino alla scoperta di una nuova infedeltà, nella casa al mare della coppia. Al marito non rimane che pagare un assegno di mantenimento che va parametrato al tenore di vita pregresso. A tal proposito, occorre considerare non solo i redditi da lavoro ma ogni altra fonte, tra cui i redditi derivanti da proprietà immobiliari, anche se non direttamente produttive di reddito, tenendo conto, ulteriormente, della possibilità per il coniuge di alienare una parte del suo patrimonio per adempiere l’obbligo di mantenimento. Quindi il marito dovra’ far fronte anche vendendo parte del suo patrimonio. E’ proprio il caso di dire che l’amante e’ costata cara!

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