Una società – C.T. snc – aveva preso diversi anni or sono in affitto un capannone per esercitare l’attività di calzaturificio. Dopo diversi anni l’immobile aveva iniziato a presentare dei difetti che rendevano difficile se non alcune volte impossibile l’attività lavorativa. Infatti, a seguito di infiltrazioni, del mancato funzionamento del riscaldamento e dell’acqua piovana che entrava dal soffitto, non solo si era danneggiato del materiale ma nel periodo invernale si era dovuto bloccare l’attività in quanto la colla che veniva messa sulle tomaie, per il freddo, non faceva presa.
Inutili erano stati i vari solleciti inviati al proprietario e quindi la C.T. snc aveva deciso di sospendere il pagamento del canone per compensare i danni subiti.
Il proprietario proponeva pertanto procedura di sfratto per morosità a cui la C.T. snc, difesa rappresentata dall’avvocato Bartolini, si opponeva chiedendo altresì il pagamento di tutti danni subiti che ammontavano ben oltre la quantificazione del canone dovuto. Il giudice in prima udienza non concedeva il rilascio dell’immobile e quindi la causa continuava oltre per la richiesta danni.
Esperita consulenza tecnica ed a seguito della documentazione prodotta, controparte dichiarava di voler compensare il credito vantato per i canoni corrisposti con i danni subiti da C.T. snc impegnandosi a ristrutturare completamente l’immobile ed eliminare definitivamente tutte le problematiche che si erano presentate nel corso degli anni.
