Lo Studio Legale Bartolini vanta una esperienza ultraventennale in materia di separazioni, divorzi, convivenza, matrimonio, diritti delle coppie di fatto, diritto minorile, affidamento dei figli ed altre questioni di diritto di famiglia.

PERCHÈ DEDICARSI AL DIRITTO DI FAMIGLIA?

 
Parlando con un amico, si discuteva del lavoro e dei problemi quotidiani.
Era l’ora di pranzo e nel mentre ho ricevuto una telefonata da un cliente che si sta separando e quindi il piacevole dialogo conviviale è stato interrotto perché il dovere chiamava.
Al termine il mio amico mi poneva una domanda: ma perché tra tante materie hai deciso di trattare il diritto di famiglia? Non sono solo rotture di gente che ti chiama a tutte le ore e che riversa su di te i peggiori stati d’animo che si affrontano nella fase della separazione?
E’ stata una domanda che mi ha fatto riflettere perché a volte ci si dedica a delle cose istintivamente senza pensarci due volte e senza soffermarsi sul perché.
Ma, in effetti, perché fare l’avvocato in diritto di famiglia, in una materia così difficile ed emotiva quando si può lavorare su questioni più aride e meno coinvolgenti?
Non vi è risposta a questa domanda se non quella che vi è stato un qualcosa che mi ha portato a preferire semplicemente una materia ad un’altra , un qualcosa che ti fa sentire più affine a determinate problematiche e più coinvolto …più semplicemente un qualcosa che ti anima e ti appassiona.
Probabilmente gli eventi della vita hanno fatto il loro ruolo in questa scelta: il matrimonio, la nascita di un figlio, la separazione, la morte dei genitori e quindi il venir meno della famiglia di origine ecc.
 
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La conferma però che si è imboccato la strada giusta si ha quando si comprendono nel profondo le dinamiche familiari ovviamente non quelle della famiglia felice (quelle poche che lo sono davvero) ma le dinamiche che portano alla rottura della coppia.
Se dovessi dire qual è il veleno più letale per la coppia lo individuerei sicuramente nell’abbandono.
La famiglia può divenire abbandono, abbandono dei sentimenti, abbandono dei figli, abbandono del partner.
Tutto può essere abbandonato ed anche l’amore che ha fondato il valore della famiglia può esserlo e con lui, segue, la distruzione della coppia.
Vivere in una famiglia ormai prossima allo sfascio è vivere l’abbandono.
Ma non bisogna confondere l’abbandono con la solitudine: spesso è il contrario.
Vi sono persone che si sentono sole in mezzo ad altra gente, non capite, non comprese, non amate ed isolarsi, in quel contesto, vuol dire difendersi dalla solitudine.
All’interno della famiglia vi sono bambini abbandonati dalle attenzioni dei propri genitori, dalla serenità di crescere con la spensieratezza degli anni giovanili, senza più ricevere carezze da anni o un bravo o ancor meglio un incoraggiamento per un fallimento, anche in quanto fallire non è sinonimo di incapacità ma merito di averci provato ed aver sbagliato e quindi imparato.
All’interno della famiglia vi possono essere bambini abbandonati per troppe attenzioni quelle che non dovrebbero esistere.
All’interno della famiglia vi possono essere donne ritenute oggetto, possesso di un partner prima premuroso e che ora le usa e le abbandona a suo piacimento e che ottengono pugni che hanno preso posto a quegli abbracci iniziali.
All’interno della famiglia si può vivere di sola apparenza perché si deve salvare la facciata quando dentro si ha un vuoto che permea la quotidiana esistenza e che viene trasmessa, quasi fosse un virus, ai figli che si sentono abbandonati più di coloro che una famiglia non ce l’hanno.
Vi sono coniugi poi che quando sono assieme vivono nel mutismo: non ridono più come un tempo.
Coniugi che rinascono quando stanno lontani o quando il partner deve andar via, magari per lavoro o per quella pedalata della domenica mattina.
Alcuni poi continuano a vivere in questa situazione per il resto della loro vita non avendo il coraggio di separarsi , di ricominciare: si uccidono ogni giorno nel restare in un rapporto malato.
Altri si separano usando i figli come ostaggi di quell’amore ora diventato odio, restando anni legati a quel rancore con non ha mai lasciato il posto alla consapevolezza che come tutte le cose anche l’amore può finire.
Qui vi può essere l’abbandono da parte dei figli messi su dall’altro genitore in quella terribile malattia che è l’alienazione parentale.
Ci si può sentire abbandonati perché riprendere daccapo la vita, ricostruirla e abbandonare le vecchie abitudini non è facile: la felicità spesso va cercata con perseveranza.
Ma separarsi può voler dire anche iniziare una nuova vita, riconquistare quella felicità e soprattutto quella serenità perduta, un rapporto con i figli di qualità più che di quantità fatta di tempi vuoti senza senso.
E’ un percorso che può essere affrontato e va affrontato con attenzione perché si è fragili in quei momenti e facile è commettere azioni dettate dalla impulsività.
Fare l’avvocato in diritto di famiglia credo sia dare un aiuto per ricominciare per riconquistare quella voglia di vivere che dovrebbe sempre accompagnarci quotidianamente.
Limitarsi alle regole giuridiche, aride per definizione, spesso male interpretate e raccolte in un fascicolo di quel tribunale dove si è solo un numero tra tanti, una pratica da sbrigare è a mio avviso errato.
E’ doveroso, almeno per me, andare oltre, non tralasciare l’aspetto psicologico perché spesso l’importante non è avere ragione ma ottenere pace.,
Ad oggi non so ancora rispondere al perché tra le tante materie mi sono avvicinato, tanti anni fa, al diritto di famiglia ma forse la risposta sta in quella voglia di tramutare l’abbandono di quelle famiglie in qualcosa di buono: forse è un obiettivo ardito ma almeno posso dire di averci provato.

Fatti assistere da Uno di Famiglia

Il diritto di famiglia è sicuramente uno dei settori più delicati che un professionista si può trovare ad affrontare in quanto coinvolge primariamente aspetti che vanno ad incidere profondamente nella vita della persona e che vanno ben oltre l’aspetto meramente giuridico. 

Il cliente si deve sentire, prima di tutto, a proprio agio a trattare le proprie questioni personali, non vincolato da rigidi formalismi, raccontando i propri problemi così come farebbe ad un familiare, ad un amico prima ancora che ad un legale.

Affidarsi a Noi vuol dire farsi assistere da chi ha una ventennale esperienza nel settore del diritto di famiglia avendo ideato un percorso di assistenza ad hoc per i casi di separazione e divorzi incentrato sull’assistenza continua e tutela a 360° del cliente.

Inoltre lo Studio ha svolto e svolge, con particolare attenzione e successo, casi inerenti il diritto di visita dei nonni riuscendo ad ottenere l’esclusione del diritti di visita in quanto nocivo ai nipoti e, viceversa, in altri casi, il ricongiungimento tra nonni e nipoti.

Sempre in ambito familiare lo Studio tratta anche gli istituti di diritto civile che hanno la finalità di tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di interdizione, inabilitazione e amministrazione di sostegno di carattere temporaneo o permanente.

Trattando lo Studio sia la materia di diritto di famiglia che il diritto penale, il vantaggio che il cliente ne trae è sicuramente quello di una assistenza a 360 gradi in ambito familiare.

Pensiamo a quanti possono essere i risvolti penali in ambito familiare: dai maltrattamenti in famiglia, allo stalking; dalle lesioni alle minacce; dall’abbandono del tetto coniugale al mancato pagamento del mantenimento dei figli ecc.

Affidarsi ad un legale, in materia di diritto di famiglia, che non abbia una competenza anche in quegli aspetti penalistici che necessariamente la materia comporta, vuol dire farsi assistere a metà ed avere una risoluzione del problema parziale.

Rivolgendosi, quindi, al nostro Studio si potrà usufruire, pertanto, di una assistenza completa non sempre possibile in altre realtà.

Inoltre, non meno importante, è che l’assistenza legale si potrà avere in tutti i gradi di giudizio e quindi anche dinanzi la Corte di Cassazione.

Forse non tutti sanno che non tutti gli avvocati possono patrocinare cause dinanzi la Corte di Cassazione, essendo necessaria una esperienza acquisita negli anni.

Infatti, per poter difendere i diritti dei propri clienti dinanzi la Corte di Cassazione è necessario aver maturato almeno 12 anni di esperienza nella professione legale ed essere iscritti ad un Albo Speciale.

Se non vuoi che la Tua assistenza si interrompa a metà strada dovrai scegliere un avvocato che potrà patrocinare, in caso di bisogno, la Tua causa anche dinanzi la Cassazione.

diritto di famiglia Bartolini

Particolare attenzione viene poi posta agli aspetti patrimoniali della famiglia che il cliente si può trovare ad affrontare sia nella costituzione della famiglia sino all’ipotesi della sua disgregazione.

Comunione e separazione dei beni, Fondo patrimoniale e suo scioglimento, trust, passaggio generazionale, accordi tra conviventi ecc. sono tutti aspetti che costantemente vengono analizzati dallo Studio il quale può offrire quella esperienza e competenza necessaria al cliente per trovare la migliore soluzione al suo caso.