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Cosa altro vuoi? Ovvero come difendersi dal pignoramento del fisco

Le tasse in Italia sono un ladrocinio. Non nascondiamoci dietro false moralità o perbenismi perchè questa è la pura verità . Quando in uno stato si arriva a pagare sino al 70% dell’incasso di tasse non si può parlare di altro se non di furto.

Ogni mese paghiamo tasse allo stato. Ora è il periodo dell’IMU tassa a dir poco assurda. Infatti quando compro, con la fatica di una vita di lavoro, un immobile ci pago le tasse al momento dell’acquisto e poi dovrò pagarle anche per gli anni ad avvenire. Poi vi sono l’iva su ogni acquisto ( a dir poco carissima), la tassa sulla spazzatura, il bollo auto, le accise sulla benzina, l’Irpef, tasse sulla sanità, sulla giustizia ecc e chi più ne ha più ne metta. Insomma lo Stato prende ed esige da ogni cosa e per ora si salva solo l’aria……per ora!

Andare a parlare di tutela verso il fisco è quindi più che mai lecito in quanto ci sono migliaia di persone rovinate dal Fisco che ha preteso somme a mio avviso anche illegittime sotto il piano morale in quanto legalmente , purtroppo, dovute. Mi riferisco a quelle persone che magari si sono viste pignorare la casa dalla fu Equitalia perchè avevano emesso delle fatture . – non riscosse – nei confronti di una ditta magari per somme ingenti e si sono viste richiedere l’iva e tasse sul non riscosso: non avendole la casa è andata all’asta!

Andiamo , quindi a vedere in questo  cosa il fisco non ti può pignorare e/o entro quali limiti può essere fatto il pignoramento.L’argomento trattato riguarda esclusivamente il pignoramento fatto dal fisco e non dal privato i cui limiti sono più ampi ed è di particolare interesse soprattutto a seguito delle numerose cartelle che spesso arrivano in questo periodo come regalo di natale, cartelle a cui può seguire un pignoramento.

Ma quali sono appunto, i limiti a tale pignoramento?

Vediamoli uno per uno

CASA

Il pignoramento immobiliare, che nel privato è consentito per qualsiasi cifra e a discrezione del creditore, nel caso dei debiti erariali invece è soggetto a una serie di limiti:

– non si può ipotecare la casa se il debito del contribuente è inferiore a 20mila euro. Se la cifra è superiore l’erario deve inviare necessariamente un preavviso di ipoteca almeno 30 gg. prima della iscrizione;

– non si può pignorare la casa se il debito complessivamente accumulato dal contribuente è inferiore a 120mila euro e la somma di tutti gli immobili di sua proprietà è inferiore a 120mila euro. In ogni caso, prima del pignoramento è necessario iscrivere l’ipoteca e, dopo di questa, attendere 6 mesi;

– non si può pignorare la casa se il debitore non possiede altri immobili oltre a quello in questione e a condizione che questo sia quello di residenza, accatastato a civile abitazione e non di lusso (ossia non A/8 e A/9). Per cui, in questo caso, se anche il contribuente ha un debito superiore a 120mila euro non rischia la casa. Se la casa è invece inserita nel fondo patrimoniale non siamo al sicuro: Infatti la giurisprudenza più recente intende i debiti fiscali come contratti per i bisogni della famiglia e quindi insensibili al fondo patrimoniale. Quindi il fisco può pignorare la casa che il debitore abbia conferito nel fondo.

STIPENDIO

Se viene notificato un pignoramento in banca, l’ultimo stipendio o l’ultima pensione accreditata non possono essere pignorati e restano integralmente a disposizione. Il pignoramento dello stipendio può avvenire presso il datore di lavoro, prima che questi lo eroghi materialmente al dipendente, oppure quando ormai è stato accreditato in banca. In entrambi i casi, però, lo stipendio può essere pignorato fino a massimo un quinto.Se il pignoramento dello stipendio avviene in banca, non può toccare tutti i risparmi ivi accumulati se sono inferiori a 1.344,21 euro; il pignoramento si estende solo alla parte eccedente tale soglia.In ogni caso, con riferimento al pignoramento dello stipendio, sono state fissate delle soglie per la pignorabilità dello stipendio e delle altre indennità connesse al rapporto di lavoro. Infatti, per importi fino a 2.500 euro la quota pignorabile è 1/10; per somme comprese tra 2.500 e 5mila euro è 1/7; per somme superiori ai 5mila mila euro si applica la quota di 1/5, che costituisce il limite massimo pignorabile.

PENSIONE

Come per il pignoramento dello stipendio, anche quello della pensione può avvenire presso l’ente di previdenza, prima che questo lo eroghi al pensionato oppure quando ormai è stato accreditato in banca. Nei due casi, però, la pensione può essere pignorata fino a massimo un quinto. Se la pensione viene pignorata presso l’ente di previdenza, il quinto pignorabile va calcolato al netto del cosiddetto ‘minimo vitale’ che è pari a 1,5 volte l’assegno sociale: 672,10 euro. Questo vuol dire, che dalla mensilità della pensione si detrae prima il minimo vitale e poi si calcola il quinto pignorabile.

BENI DI FAMIGLIA

Alcuni beni non possono essere pignorati. Sono i beni c.d. assolutamente impignorabili e sono: letti, tavoli da pranzo con le relative sedie, armadi guardaroba, cassettoni, frigorifero, stufe, fornelli di cucina anche se a gas o elettrici, lavatrice, utensili di casa e di cucina insieme ad un mobile idoneo a contenerli si legge sul portale. Beni che, in quanto indispensabili al debitore e alle persone della sua famiglia con lui conviventi, non possono essere asportati dall’ufficiale giudiziario, a condizione che non abbiano un significativo pregio artistico o di antiquariato.

 

AUTO DI LAVORO

 

Se l’auto serve per lavorare e il contribuente è un imprenditore o un professionista, il fermo auto non può essere disposto.

 

 

 


POLIZZE  VITA

 

Le polizze vita sono assolutamente impignorabili da parte di qualsiasi creditore, non solo dal fisco.

 

CONTO CORRENTE e CASA COINTESTATI

Tutti i beni cointestati possono essere pignorati ma entro massimo la metà. Se il bene può essere diviso in natura (si pensi a un conto corrente o a una villetta bifamiliare) si procede in tal senso e il fisco sottopone ad esecuzione forzata solo il 50% di proprietà del debitore. Altrimenti, il bene si vende per intero (si pensi a un appartamento e una metà del ricavato viene restituita al contitolare non debitore). Sul pignoramento del conto corrente da parte del fisco abbiamo già postato un articolo più approfondito che puoi leggere qui

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