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Come non farsi fregare dalle banche

Oggi parliamo di come non farsi fregare dalle banche.

Diciamo subito che uno strumento per non farsi fregare dalla banche c’è e si chiama Ricorso in prevenzione

IL RICORSO IN PREVENZIONE, IN PRATICA, E’ l’UNICA DIFESA DELL’UTENTE PER EVITARE IL DECRETO INGIUNTIVO.

Uno dei casi tipici che si può verificare nel rapporto con la banca è quello in cui quest’ultima revoca inaspettatamente l’affidamento e chiude il conto chiedendo l’immediato rientro.

Pochi giorni dopo viene depositato un ricorso per decreto ingiuntivo con richiesta di provvisoria esecuzione, troppo spesso concessa.

In questo modo la banca cerca di fregarti!

Altro modo è il caso in cui la banca ti vende prodotti finanziari inconsistenti: molto guadagno per la banca e perdita di tutto il capitale per il correntista. La morale non conta più!

E’ questa la triste storia vissuta da centinaia di migliaia di utenti che vengono aggrediti dal sistema bancario senza poter effettuare alcuna forma di difesa.

L’opposizione al decreto ingiuntivo è uno strumento utile solo se il decreto non è esecutivo, al contrario, dinanzi ad un’ingiunzione di pagamento munita di clausola di provvisoria esecuzione, ogni difesa è vana: infatti, il decreto esecutivo è titolo valido per l’iscrizione ipotecaria che, sistematicamente, viene estesa su tutti i beni del cliente levandogli ogni credibilità e precludendogli ogni possibilità di adempimento.
Il decreto ingiuntivo è un provvedimento emesso inaudita altera parte, cioè sulla base della sola richiesta della banca, senza ascoltare il presunto debitore.

Non credere che la banca rappresenti al giudice situazioni veritiere.

Spesso accade che la banca rappresenti situazioni non veritiere e nasconda degli elementi che, se conosciuti dal giudice, sicuramente escluderebbero l’emissione del decreto ingiuntivo, con o senza provvisoria esecuzione.
Un caso tipico è quello in cui la banca produce a corredo della richiesta di ingiunzione un contratto di c/c recente, nascondendo che il rapporto è iniziato prima della legge sulla trasparenza con un precedente contratto del tutto invalido.
Nasconde altresì l’esistenza di un giudizio in corso che contesta il rapporto bancario che viene posto a fondamento della richiesta di ingiunzione.
Al giudice vengono, così, dolosamente nascoste circostanze fattuali e probatorie di notevolissima importanza.

Come difendersi?

L’utente sembrerebbe non avere alcuna possibilità di difendersi: ma un sistema c’è.

Una volta che il cliente della banca riceve la lettera di revoca deve attivarsi immediatamente e contestare, se ve ne sono gli estremi, il rapporto di conto corrente (un rapporto di apercredito con scoperto in conto corrente è sempre impugnabile, poiché è sempre applicato l’anatocismo trimestrale e contiene una serie di altre voci contestabili).

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Quali sono le conseguenze?

Ne deriva che il saldo vantato dalla banca non è certo, non è liquido e non è esigibile, con la conseguenza che solo un giudizio di accertamento potrà stabilire l’effettivo dare – avere.

Una volta che l’utente cita la banca in giudizio, deve informare l’Autorità Giudiziaria dell’avvenuta contestazione, al fine di evitare che il Magistrato emetta un’ingiunzione di pagamento, magari esecutiva, che precluda all’utente ogni forma di difesa.
Il c.d. ricorso in prevenzione, con allegata la citazione in giudizio della banca, serve proprio a prevenire il decreto ingiuntivo, fornendo al giudice una visione completa della situazione.
La banca, infatti, non amando il leale confronto in contraddittorio, preferisce pugnalare alle spalle e cerca di evitare l’accertamento negativo del credito, non ricorrendo allo strumento ordinario dell’istanza di ingiunzione (art. 186 ter c.p.c.), ma depositando un ricorso per decreto ingiuntivo.

La pendenza di un giudizio tra le stesse parti esclude la proponibilità del ricorso monitorio, sia per l’identità dei presupposti con l’ordinanza anticipatoria ex art. 186 ter c.p.c., sia per la diversità di competenza funzionale sia per la possibile diversità di competenza territoriale , sia per l’inammissibile coesistenza di due provvedimenti inerenti lo stesso rapporto; il giudice Revoca ad ogni effetto il Decreto ingiuntivo.

Questo è il sistema per non farsi fregare dalle banche. Infatti la tempestiva impugnazione del rapporto bancario, con il deposito dell’atto di citazione e del ricorso in prevenzione, ha evitato per molti che si sono avvalsi di tale strumento, gravi danni e la possibilità che la loro impresa continuasse a lavorare invece di chiudere e farsi prendere tutto dalle banche.

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