Home » Blog » Diritto Civile » Caldaia : quali regole per la manutenzione?

Caldaia : quali regole per la manutenzione?

 

Gli incidenti domestici dovuti alla cattiva manutenzione della caldaia, che spesso portano alla morte di intere famiglie, sono stati oggetto di analisi legislativa che ha sfociato nell’introduzione di obblighi di manutenzione delle caldaie oggi previsti dal decreto legislativo 192 del 2005, cosiddetto codice dell’energia. Il corretto pensionamento della caldaia, la prova dei fumi che periodicamente deve essere eseguita hanno come scopo quello di evitare incidenti domestici e di preservare l’inquinamento atmosferico evitando l’immissione di gas nocivi non controllati. Con il decreto legislativo 311 del 2006 si sono poi introdotte modifiche al codice dell’energia introducendo una nuova disciplina inerente le scadenze e tempi della manutenzione che non vengono più decisi dalla legge ma bensì dalle istruzioni tecniche rilasciate dall’installatore. Se tale istruzione manchino dovrà il proprietario, o il conduttore, o l’amministratore di condominio attivarsi per riferirle. Il tecnico della caldaia è tenuto a redigere una relazione scritta e firmata nella quale si dà indicazioni precise delle scadenze per la manutenzione: relazione che deve essere consegnata ufficialmente al proprietario o al conduttore o all’amministratore. La legge dispone poi che le caldaie di potenza uguale o maggiore a 350 kW debbono essere controllati ogni anno mentre, se la caldaia è sotto i 35 kW, i controlli possono essere fatte nei due anni se si tratta di caldaia più vecchia di otto anni, mentre se la caldaia più recente i controlli possono essere effettuati ogni quattro anni. Il termine di due anni per il controllo è applicato anche agli scaldabagni a fiamma. Avere una caldaia non a norma o non controllata regolarmente può essere pericoloso per sé e per gli altri tanto che la legge prevede che qualora la caldaia risultino la norma in quanto a un rendimento di combustione inferiore a quello stabilito dalla legge, vi è l’obbligo del proprietario di sostituirla con altra norma entro 300 giorni dall’accertamento. Il soggetto obbligato, qualora ritenga ingiustificato l’accertamento svolto e la decisione di sostituire la caldaia, può presentare ricorso determinando in questo modo la sospensione dei termini per la sostituzione. Se l’impianto poi è più vecchio di 15 anni, Rosa possibilissima in case di datata costruzione, è prevista una diagnosi energetica che evidenzi gli interventi di riduzione della spesa energetica i possibili miglioramenti di classe nel sistema di certificazione energetica attualmente in vigore.

 

Vuoi saperne di più?

Richiedi una consulenza

Leggi anche

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla newsletter

E riceverai una mail ogni volta che pubblicheremo un nuovo articolo.

×

Clicca qui sotto per contattarci tramite WhatsApp

×