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C’era una volta……una storia di ordinaria giustizia

C’era una volta un dipendente di una macelleria marocchina che, un bel dì, si vide piombare in negozio in NAS per un controllo. Su uno scaffale, nell’angolo dell’esercizio commerciale, vi era uno scaffale con dei cd con copertine, stampate amatorialmente, di cantanti arabi ed iraniani. I Nas provvedevano al sequestro dei cd in quanto, a loro giudizio, erano contraffatti . Al povero banconiere che nulla ci incastrava con tale fatto in quanto stava svolgendo regolarmente il proprio lavoro, venne notificato un decreto di citazione a giudizio per il reato di ricettazione ex art. 648 c.p. Quello che preoccupava il banconiere che chiameremo con un nome di fantasia, Sami Aieieie, era non solo la condanna in quanto non aveva commesso nulla, ma anche il fatto che ciò si sarebbe ripercosso sul rinnovo del permesso di soggiorno. Fu così che Sami dovette affrontare il giudizio. Purtroppo si imbattè in uno di quei giudici che hanno perso la strada della giustizia e che non perseguono né la verità né tantomeno seguono il principio secondo cui un reato va comunque provato e non supposto. Il difensore del povero Sami chiese che venisse disposta una perizia sui cd, presunti contraffatti, in quanto aveva senso contestare il reato di ricettazione solo se i cd fossero oggetto di provenienza illecita. Ma, se ad esempio, i cd fossero stati vuoti che reato si era commesso? Inoltre il difensore fece presente che il sig. Sami non era il proprietario ma solo un semplice dipendente e che quindi , eventualmente, la procura doveva andare a cercare chi aveva acquistato, detenuto ecc. i cd. e non il primo che capitava. Il Giudice , sordo a tali richieste, fermo sul principio un tantino razziale” tanto Sami è un marocchino è sicuramente un reato lo ha commesso!” non tenne conto né di quest’ultima eccezione né dispose la perizia per vedere cosa cavolo contenevano quei cd. Il processo si svolse in una sola udienza e venne sentito l’agente dei Nas che provvide al sequestro dei cd il quale, anch’egli, dichiarò che nessuno aveva riscontrato il contenuto di detti cd. Insomma, cosa contenessero quei cd non solo non era dato sapere ma non si aveva neppure il diritto di riscontrarlo. Il Giudice condannò quindi Sami a 6 mesi di reclusione con trasmissione della sentenza alla Questura per il permesso di soggiorno. Il sig. Sami,però, non si arrese e non accettò tale sentenza e decise di ricorrere in appello. In realtà il ricorso in appello non fu un atto lunghissimo ma breve e molto semplice  che poneva ai giudici una domanda secca :come si fa a condannare una persona per ricettazione di cd che si presuppongono duplicati se non si sa cosa questi contengono? Il Giudice di primo grado aveva ritenuto la colpevolezza del Sami sul fatto che i cd non avevano il marchio Siae e quindi dovevano essere sicuramente contraffatti : la prossima volta che lasciate quindi un cd vuoto da qualche parte apponeteci il marchio Siae sennò potreste essere condannati di ricettazione!

Dopo ben un anno e mezzo finalmente veniva fissata l’udienza in Corte di Appello presso la Seconda Sezione di Firenze. Le conclusioni della difesa trovarono breccia nei giudici di appello i quali assolsero il sig. Sami per non aver commesso il fatto in quanto mancava la prova della contraffazione dei cd . E tutti vissero felici e contenti…..sino ad un certo punto però se si pensa solo al fatto che il sig. Sami ha dovuto sostenere non solo le spese processuali ma anche, essendo una persona per bene, sopportare l’ansia di avere un processo in corso con un permesso di soggiorno in scadenza ed un punto interrogativo sul suo rinnovo. Ma inoltre il tutto ha avuto un costo su noi contribuenti in  quali abbiamo dovuto pagare il costo delle indagini che se fatte meglio avrebbero portato alla archiviazione ed un giudice non competente o meglio con una gran voglia di tirar via i processi non ricordandosi che tutto questo non è un gioco ma che si tratta delle vite delle persone.

Per fortuna , stavolta, comunque tutto è andato a finire per il meglio ma siete convinti che vada sempre così? A voi, lettori, la risposta …….

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