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Cosa fare ottenuta la sentenza favorevole?

Si è arrivati finalmente, dopo anni di battaglie, ad avere una sentenza che ci da ragione ma la controparte non ne vuole sapere di darvi soddisfazione e di eseguire la sentenza.
Cosa fare?
Esecuzione provvisoria: prima di tutto bisogna sapere che tutte le sentenze civili sono provvisoriamente esecutive . Ciò vuol dire che se anche una parte propone appello , la parte che risulta vincitrice nella sentenza di primo grado ne può chiedere, intanto, l’esecuzione.
Esecuzione forzata: Nessun limite ha la parte vincitrice per far eseguire la sentenza potendo rivalersi sulla parte inadempiente in ogni modo in quanto questa risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri potendo il creditore far espropriare i beni di quest’ultimo. E’ quindi possibile pignorare i beni mobili ed immobili del debitore, 1/5 dello stipendio e della pensione ( sopra il minimo vitale), i beni mobili registrati, quote di società ecc.
Esecuzione forzata per consegna e rilascio: se nella sentenza il giudice ha stabilito l’obbligo di consegnare una cosa determinata la parte vincitrice può ottenerne la consegna o il rilascio con un apposita procedura detta appunta ” per consegna e rilascio” tramite l’ufficiale giudiziario.
Esecuzione forzata degli obblighi di fare: la parte vincitrice può ottenere che controparte adempia ad un determinato obbligo a spese di quest’ultimo
Esecuzione specifica dell’obbligo di concludere un contratto: se colui che è obbligato ad adempiere ad un contratto non lo adempie si può richiedere che ciò venga imposto dal giudice in sentenza. Il caso classico è quello del preliminare non adempiuto con il quale una parte chiede il trasferimento della proprietà di un immobile al giudice.
Esecuzione forzata degli obblighi di non fare: se nel contratto si prevedeva una clausola in cui una parte non doveva fare qualcosa che invece ha fatto, si può chiedere che ciò venga distrutto a spese dell’obbligato salvo che detta distruzione sia di pregiudizio all’economia nazionale ( caso raro in cui si avrà comunque diritto al risarcimento del danno)
Spedizione in forma esecutiva: Una volta avuta la sentenza questa deve essere munita, per poter procedere ad esecuzione forzata, di formula esecutiva e cioè del comando del giudice agli ufficiali giudiziari di mettere in esecuzione la sentenza. Tale formula non viene messa automaticamente all’emanazione della sentenza ma va appositamente richiesta in cancelleria previo pagamento della tassa di registrazione della sentenza.
Notifica del titolo e del precetto : una volta ottenuta la formula esecutiva è obbligo della parte vincitrice che voglia eseguire la sentenza notificare a controparte ( e si badi ben non al legale avversario) il titolo esecutivo ( cioè la sentenza con la formula esecutiva) unitamente ma disgiuntamente all’atto di precetto che è un atto in cui si elencano specificatamente le somme dovute e dove si intima il pagamento entro 10 gg. dalla notifica. Prima di tale atto deve essere notificato sempre il titolo esecutivo ma è prassi notificare assieme i due atti ponendo prima il titolo esecutivo e spillando successivamente il precetto in cui si avrà cura di inserire la formulina di rito ” che si notifica unitamente ma disgiuntamente al presente atto”.
Modalità dell’esecuzione : si arriva quindi alla fase del pignoramento. Qui si aprono diverse strade per il creditore di cui quelle più certe sono sicuramente il pignoramento presso terzi o quello immobiliare con una piccola precisazione. Nel caso di pignoramento presso terzi ( pignoramento dello stipendio, del conto corrente ecc.) la procedura è molto veloce e nel giro di un mese e mezzo si può veder soddisfatto il proprio avere con poca spesa ( euro 130,00 circa). Nel caso di procedimento immobiliare, invece, la procedura è molto più lunga ( due anni circa) e molto dispendiosa tantochè difficilmente viene intrapresa dalla parte privata che ricorre a tale procedura solo a casi estremi ( la spesa può aggirarsi su oltre 5000,000 euro).

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61 commenti su “Cosa fare ottenuta la sentenza favorevole?”

  1. il 4 dicembre ho vinto una causa di lavoro la clinica dove lavoravo non vuole reintegrarmi ne pagare tutte le somme imposte dal giudice che devo fare…………

    Rispondi
    • Buongiorno io a fine febbraio dovrei lasciare l’immobile ,ce stata una sentenza e il giudice a deciso la data, purtroppo nn trovo ancora casa ,cosa succede il gg della data stabilita dal giudice?

    • Non succede nulla in quanto lei non lascerà l’immobile spontaneamente e controparte dovrà mettere in esecuzione la sentenza e buttarla fuori con l’ufficiale giudiziario. Di solito è una procedura che necessita di qualche mese.

    • Salve.ho vinto una causa contro il comune.sie e andati in apello e il comune sie ritirato.vale la prima sentenza?e cosa posso fare per farmi risarcire dopo 30 anni di causa?

    • Vale la sentenza passata in giudicato senza sapere quale sia l’oggetto della causa e di quale risarcimento si stia parlando (quello oggetto di domanda? Altro risarcimento non compreso nella causa? Risarcimento da lungaggine processuale? Ecc) è impossibile rispondere alla seconda domanda

  2. Salve il mio compagno ha vinto la causa di lavoro il 15 dicembre con sentenza di reintegro e risarcimento di tutilizzare gli stipendi. Lui ha deciso di non rientrare a lavoro e quindi gli spettano altre 15 mensilità. Ad oggi però non ha visto un euro in più il datore ha fatto ricorso. Vorrei sapere se nel frattempo prima dell’udienza si può fare il precetto e riscuotere i soldi oppure bisogna aspettare che finiscano le udienze? Grazie

    Rispondi
    • salve io ho vinto una causa 15 anni fa contro il comune.si e andati in appello e pochi giorni fa o saputo che il comune si e ritirato in appello.a questo puntu vale la prima sentenza e cosa posso fare per farmi risarcire per come dice la sentenza grazie per la risposta.

    • Ho vinto una causa civile di 1 grado 15 anni fa contro il comune e subito esecutiva,ma detto questo si va in apello e vengo ad appurare che l appello e stato cancellato febraio 2018 vale la prima sentenza di primo grado?e che posso fare per il recupero credito in quanto e un comune .grazie per la risposta!

  3. Volevo sapere se la stessa procedura può valere anche per ottenete l esecuzione di una sentenza del giudice di pace e relativa alla restituzione della patente che la motorizzazione non vuole eseguire?

    Rispondi
  4. Salve,ho vinto una causa di lavoro ed ho ottenuto sia il reintegro piu12 mensilità come indennizzo..volevo sapere quanto tempo ha il datore di lavoro per fare ricorso e quanto tempo passa perché la sentenza diventi esecutiva…grazie

    Rispondi
  5. Ho vinto dopo 16 anni in cassazione con sentenza di demolizione ma il vicino non vuole ottemperare.Da 2 anni aspetto che il giudice del facere dica come fare.Ma quanti altri anni occorrono?

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    • Anche se probabilmente è a conoscenza della procedura la riassumo qualora qualcosa non le fosse chiaro ( poi in fondo suggerisco un metodo forse che può spingere controparte ad eseguire).
      Il soggetto che intende ottenere l’esecuzione forzata di un obbligo di fare o di non fare deve, dopo aver notificato l’atto di precetto e decorsi dieci giorni, chiedere con ricorso al giudice dell’esecuzione che siano determinate le modalità dell’esecuzione.
      Occorre sin da subito precisare che, al fine di individuare il destinatario della notifica del titolo esecutivo e del precetto, occorre far riferimento a chi esercita il potere di fatto sul bene e al proprietario, se diverso.
      A questo punto, il giudice sente la parte obbligata e vi provvede con ordinanza. In tale provvedimento designa anche l’ufficiale giudiziario incaricato dell’esecuzione e indica le persone tenute a compiere l’opera non eseguita o a distruggere quella compiuta.
      Durante l’espletamento delle attività inerenti l’esecuzione, l’ufficiale giudiziario può chiedere al giudice tutte le disposizioni che si rendano necessarie per eliminare difficoltà che siano eventualmente insorte.
      Il giudice dell’esecuzione vi provvede con decreto.
      Se, poi, durante l’esecuzione insorgano eventuali ostacoli di ordine pratico, l’ufficiale giudiziario può anche richiedere l’intervento della forza pubblica.
      Talvolta può anche accadere che per la conclusione delle operazioni si rendano necessari determinati provvedimenti o autorizzazioni.
      Si pensi, ad esempio, al caso in cui l’opera da costruire in sede di esecuzione degli obblighi di fare necessiti di autorizzazione o concessione amministrativa come potrebbe essere nel suo caso.
      In tal caso è l’ufficio esecutivo che richiede quanto l’esecutato non abbia provveduto a richiedere.
      Non so a che punto di queste fasi che le ho descritto il suo procedimento è giunto ma purtroppo le lungaggini processuali sono un grosso dramma della giustizia italiana che compromettono i diritti di chi esige tutela e favoriscono coloro che sono nel torto.
      Detto questo a mio avviso è possibile comunque proporre denuncia contro il vicino ex art. 388 cp e cioè per non ottemperanza al provvedimento del Giudice ( mi riferisco alla Cassazione). In molti casi una denuncia penale accellera i tempi non in quanto il giudice dell’esecuzione si muova più celermente ma in quanto il vicino potrebbe aver più timore di questa azione: infatti prima di proporla sarebbe consigliabile inviargli una diffida ove si intima la demolizione entro 15 gg. altrimenti si procederà penalmente.
      Non è detto che ciò sortisca l’effetto ma è un tentativo ulteriore che può fare

    • Salve.mio padre a vinto una cuasa 13 anni fa di 1 grado con esecuzione per un espropio di un terreno e per lavori fatti male del comune e tantaltro’e il comune e stato condannato a risarcire i danni.si va in appello e alla fine l appello e stasto cancellato sicuramente per contumacia.l apello e stato cancellato firebrand 2018 ma pultroppo mio padre e morto giugno 2019 a questo puntu io da figlio cosa posso fare per avere quello per cui mio padre a lottato e per poter portare al termine le questione grazie avvocato.

    • Una causa non può venire cancellata. Può venire abbandonata dalle parti o decisa, non vi sono altre possibilità. L’unica possibilità di cancellazione si ha nell’amministrativo se non si esercita il diritto di perenzione.
      Se vi è una sentenza favorevole, lei, in quanto figlio e se ha accettato l’eredità può azionare la sentenza in via esecutiva

  6. Buonasera , sono adry, 2 giorni fa ho vinto una causa di lavoro contro l’ex ditta e la sua assicurazione , era per un infortunio sul lavoro avvenuto nel 2015 . Volevo sapere in quanto tempo l’assicurazione deve risarcire il danno o se l’assicurazione ha l’intenzione fare ricorso deve risarcire lo stesso ???

    Grazie mille anticipatamente .

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    • La sentenza di primo grado è sempre provvisoriamente esecutiva e quindi anche se controparte farà appello dovrà pagare salvo che la Corte di Appello non conceda , una volta presentato ricorso, la sospensiva.

  7. Buongiorno ,sono Maik ha dicembre e arrivata la sentenza per un richiesta del rilascio di un appartamento, dove si evince che il sottoscritto dovrei dare una somma di 80.000,00 €. per lavori di ristrutturazioni, che un soggetto ha eseguito, anche se il sottoscritto lo aveva denunciato di non fare alcun lavori, mentre al creditore e stato condannato al rilascio dell’appartamento, tengo ha precisare che il creditore non usa più questo appartamento in quanto vive all’estero ,ma la residenza risulta ancora nel mio appartamento dove però ci vivono altre persone senza titolo. ora la mia domanda e questa : io non ho questa somma da dare al creditore ,ma ho bisogno del mio appartamento come posso agire? potrei riuscire ha vendere casa senza che mi facessero una impugnazione? insomma vorrei un chiarimento preciso da potermi muovere grazie. Gentilmente potete rispondermi tramite e-mail?

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    • Buongiorno Michele. Ritengo che se ha delle prove in cui aveva diffidato a fare i lavori si possa fare qualcosa coinvolgendo però il creditore reale quale terzo coobbligato. La questione non è di facile soluzione anche in quanto vi è comunque un ingiustificato arricchimento da parte sua che si trova comunque un immobile ristrutturato anche se non voluto. Qui entrano in gioco due questioni: quella della valutazione effettiva della richiesta risolvibile tramite cut e quella del vizio del consenso non avendo lei sottoscritto alcun contratto con la ditta edile che ha svolto i lavori. Sicuramente è una questione che va risolta giudizialmente. In linea generale se vende l’appartamento prima che si instauri una causa e che venga trascritta sull’immobile potrebbe poi risolvere il tutto estragiudizialmente però accettando di pagare una somma che, a suo dire, non sarebbe stata concordata e per lavori non richiesti. Vista la complessità della questione la invito a prendere un appuntamento in studio inviando una email a [email protected] facendole presente che, qualora abitasse in altra zona rispetto alla sede dello studio, abbiamo la possibilità di seguirla comunque tramite email, Skype e potendo patrocinare la causa in tutta Italia. Grazie per averci scritto.

  8. Gentile Avv. Bartolini, la ringrazio tanto per la risposta, come dice lei la cosa e complicata,anche se ci sono le prove del fermo dei lavori da eseguire, ecco che ha questo punto ci vorrebbe un colloquio molto accurato per spiegare ,e capire l’accaduto, solo per dire che questa causa è durata otto anni, dopo di che all’ultima udienza hanno cambiato il giudice, mettendo un avvocato che faceva le veci del giudice, ora dico che cosa potrebbe aver capito questa persona di una causa così complessa?……. questa è stata una truffa ben congegnata, dal soggetto interessato con altri complici che il sottoscritto conosce bene, comunque ho deciso di non fare più niente perché sono convinto che per raddrizzare questa storia ci vorrebbe un santo di Avvocato e un bel po’ di soldi sempre col punto interrogativo per il giudice!!!!!!!! chiudo perché non vorrei approfittare della sua bontà. Io la ringrazio per avermi dedicato un pò del suo tempo, le vorrei dire che io mi trovo fuori zona ,A Latina, grazie
    michele

    Rispondi
    • Non avevo capito che vi era stata una causa…
      Purtroppo sulle vicende giudiziarie e dei giudici se ne potrebbe parlare per giorni. Bisognerebbe pertanto fare un appello se siamo in termini. Se vuole posso valutare la questione ed ovviamente farle un preventivo. La cosa che gli posso garantire è che non avrà sorprese in termini di spese e che tutto verrà gestito con il massimo impegno. Purtroppo non posso garantirle il risultato perché non dipende da me. Comunque in appello, anche se non so quanto ha speso in primo grado, la spesa è più limitata in quanto l’attività da compiere è minore ( anche se per tariffa sarebbe aumentata). Se vuole resto a sua disposizione. P.S. per colmare la distanza si potrebbe agire in questo modo:
      1) invio della documentazione tramite posta o email
      2) sessioni tramite Skype
      3) l’appello verrebbe inviato tutto in telematica e quindi il problema non sussisterebbe.
      Dovrò poi partecipare alla udienza personalmente ma questo non è un problema

  9. Gentile A.vv purtroppo per l’appello sono passati i tempi, al momento stiamo cercando di fare un accordo col creditore, ho messo in vendita la casa ,e col ricavato se ci sarà dovremmo estinguere il debito azzerando la sentenza, questa sarebbe la mia richiesta, sperando che l’atro ci sta, altrimenti lascerò fare l’impugnazione e andare dal giudice per mandare la casa all’asta, questo perché la casa non li vale tutti i soldi che ci dovrei dare, mi creda ho girato tanto su internet prima ma non ho trovato nessuno che perdesse un pò di tempo sul caso, come le ho detto prima per il momento provo questa strada, se ci sarà bisogno di altro mi farò risentire e vedere se possiamo fare qualcosa altro anche per andare avanti al giudice se mi vorrà un avvocato vi contatterò, sperando che possa farlo per le mie possibilità che al momento sono scarsissime, e scoraggiato per la nostra giustizia, e diciamolo pure avvocati in gamba sono sicuro ce ne sono pochi anzi pochissimi, spero mi capisca cosa voglio dire !!!!! non voglio farle perdere altro tempo ma seguirò sempre il suo sito web per stare informato ,grazie ancora Avvocato Bartolini
    Michele….

    Rispondi
  10. Buonasera, ho vinto una causa per morosita’ dei miei inquilini, gli stessi sono stati condannati al pagamento delle mensilita’ arretrate ma a tutt’oggi non hanno rilasciato l’immobile anche se sono passati piu’ di 10 anni che non svolgono attività.
    ho esigenza di vendere l’immobile ma tutti mi dicono che non posso vendere se l’immobile non viene rilasciato, intanto loro, hanno fatto ricorso in appello che e’ stato fissato per febbraio 2021….
    che posso fare?

    Rispondi
  11. Buon pomeriggio Avvocato,
    a seguito ad una lunga causa di lavoro, il giudice mi ha dato parere favorevole e sentenza esecutiva. La contro parte ha fatto ricorso in appello. La prossima sentenza è fissata per questo mese.
    Potrebbe essere l’udienza definitiva o quanto tempo dovrà ancora passare poichè la causa sia definitiva?

    Rispondi
    • In Corte di Appello salvo rinnovazione della istruttoria ed imprevisti non si tengono più di due udienze. Seppur non vi è un termine per il deposito della sentenza, facendo un pronostico senza presunzione di certezza, probabilmente potrebbe avere la sentenza entro maggio prossimo

  12. Ok, grazie mille Avvocato.
    Il giudice ha dato parere favorevole in primo grado. La contro parte ha fatto ricorso in appello. Quindi, non si tengono più di due udienze?

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  13. Buongiorno, vorrei un parere.
    Dopo la sentenza a mio favore della Corte d’Apello,
    il notaio stato condonnato di risarcimenti a mio favore. Questo stato nel 2014 . Nel 2015 ricevete una lettera della Cassa Nazionale del notariato in relazione alla posizione del Notaio
    Abbiamo pertanto provveduto a notificare nuovo atto di precetto per verificare se si stia muovendo qualcosa su tale
    posizione. Dopo ho firmato dei mandati difensivi è anche per riscuotere a mio nome dei soldi, in data di oggi dicembre 2019, non ho avuto ancora nessun resultato.
    Questo è normale oppure è segnale di che non avrò mai risposta

    Rispondi
    • Salve, la ringrazio in anticipo per il contributo che può dare al mio problema.
      Ho vinto in primo grado una causa per l’esclusione del socio da una SNC con solo due soci amministratori al 50% .
      A seguito di sentenza del tribunale che escludeva dalla compagine sociale il mio socio ho notificato la sentenza al mio socio e successivamente precettato ad ottemperare la sentenza del giudice.
      La questione sta che; il mio socio per prima, alla notifica dell’ufficiale giudiziario non si è opposto al precetto notificato da me, ma successivamente ha chiesto un provvedimento d’urgenza ex art. 700 al giudice per essere reintegrato nella società fino a sentenza passata in giudicato.
      Giudice che ha accolto il ricorso ed ha reintegrato il mio socio.
      Nel frattempo il mio socio chiede l’appello con urgenza chiedendo la sospensione della sentenza di primo grado.
      Il giudice di appello ha rigettato la richiesta di sospensione della sentenza di primo grado e confermava la condanna alle spese rinviado al 2022 per le discussioni.
      Ora mi pongo una domanda la sentenza di primo grado è provvisoriamente esecutiva o bisogna aspettare che si pronuncia la cassazione?
      Buona serata.

    • Il consiglio è sempre quello di rivolgersi al legale che sta seguendo la sua pratica che è a conoscenza degli atti anche in quanto, per codice deontologico, è vietato dare pareri su pratiche in cui vi è altro legale.
      In via generale le sentenze sono provvisoriamente esecutive e se non vi è stata sospensiva da parte della Corte di Appello, tali rimangono.

  14. Boungiorno
    Scusa mi per destubo
    Comprato casa da un anno
    Stava problemo di isservito + direto di passagio in tribunale tra li vechii propitarii.
    La nouva propitaria chiede da mi per entra in jardino mio per agiostare caldaia soi
    Io refiuto perche’ sul atto mio no scritto niente!!!!
    Chiamato carabiniere. +………..ultimamente arrivano carabiniere al posta sansa mia presansa entrano in jardino + il comandante fa malentenzione per la caldaia del la vicina chi daja l’avvocado mio avvisare la con lettera scritta chi dovo levare la caldaia + aria condezionata + chiudere la finestra + leva cemento chi sta in jardino mio ( posto di bombolone gaz deja portata lee’in dietro )
    Manifestato in caserna di carabiniere per questo gesto… Sansa nessuna carta. Sansa nessunna procidura + avante ochii di mio figlii 4. 2bambini in mezo!!!!!!!
    Fatto andato a fare denuncia 2 comissariati refiuti a scrivere. + altra caserma carabiniere. A la fini ultima caserma comandante senti bene per bene. Scritto denuncia contro la vicina …..per vedere resposta di carabiniere chi fanno trajedia !!!! Cortisiamente si te po spegare a mi qualque cosa….. Pensso dovo levare li bambini + 2 apena magiorenni + cambio italia t

    Rispondi
  15. In attesa di vostra risposta provvedo a sintetizzare la questione :
    ho da 15 gg firmato una transazione ( con rinunce) con il mio datore di lavoro con sindacalista presso ass.ne in alternativa ad un licenziamento disciplinare (infondato), rif. cc 2113 ; vorrei chiedere l’annullamento di questa transazione al giudice , etc etc ; però se chiedo l’annullamento torna in vigore il licenziamento ; fra 8 anni andrei in pensione ……
    quesito:
    tecnicamente è possibile in caso di vincita della causa per annull. della transaz. chiedere la non esecutività della sentenza lasciandola in stand by (in attesa della pensione) per non riattivare il licenziamento ??

    Rispondi
  16. dopo aver fatto il preliminare di compravendita di un appartamento , l’acquirente con motivazioni varie non si presentava al rogito. chiamato in causa il giudice istruttore in funzione di Giudice unico, trasferisce ai sensi dell’art 2932 il diritto di proprietà all’acquirente e subordina l’effetto traslativo al pagamento integrale del residuo prezzo di compravendita anche tramite accollo del mutuo. in tale sentenza il Giudice non indica una data entro la quale devono essere effettuati i pagamenti. l’acquirente non avendo disponibilità economiche ha sempre rinviato il pagamento. dopo un anno, nel 2015 ho fatto un ATTO DI DIFFIDA AD ADEMPIERE, ma l’acquirente non si è presentato dal notaio per dar corso alla sentenza. il 10 aprile 2020 ho ricevuto dall’avvocato dell’acquirente una convocazione per il 15 maggio 2020 presso un notaio per ritirare quanto stabilito dalla sentenza io non mi sono presentato ed ora mi è stato anticipato che mi arriverà un invito ad andare a ritirare gli assegni depositati c/o il notaio. io non ho intenzione di andarli a ritirare e nel frattempo avevo dato mandato al legale di fare causa per danni , denuncia che è stata presentata il 13 maggio 2020, due giorni prima dell’incontro dal notaio. cosa mi consiglia di fare , andare a ritirare il denaro previsto dalla sentenza o andare avanti con nuova causa?
    premetto che durante il tempo trascorso ci sono stati vari approcci da parte dell’acquirente per cercare di prendere tempo e avere qualche sconto in quanto in difficoltà economiche anche per la morte di suo marito , fonte di introiti.
    cmq l’acquirente abita nella casa da prima della sentenza.

    Rispondi
    • Carissimo sig. Nello avendo già un legale il nostro codice deontologico ci vieta di intrometterci in questioni già trattate da altri colleghi. Tra l’altro il collega che la sta seguendo è sicuramente a conoscenza della causa, degli atti e di quant’altro cosa che io non conosco se non con il sunto del suo racconto. Detto questo in linea generale potrebbe essere possibile sia andare a prendere gli assegni che fare causa per danni. Non conosco i motivi per cui non vuol andare a prendere gli assegni almeno che non voglia far saltare il tutto: nel tal caso vedo inevitabile un’altra causa. Quindi se non avesse più interesse a trasferire l’immobile potrebbe fare una azione e non dovrebbe andare a prendere gli assegni; altrimenti non ne vedrei la convenienza. Si consulti comunque più approfonditamente con il suo legale che le sta seguendo la pratica. Se volesse invece una consulenza più specifica e volesse farsi seguire dal mio studio, la inforno che potrà o associarmi alla difesa del suo legale già in essere o dovrà revocarlo, altrimenti non sarà possibile intervenire.

  17. Buongiorno,
    dopo ben 18 anni si è concluso il primo grado di una causa avente ad oggetto la regolamentazione di confini. Il Giudice ha stabilito che i termini dei confini debbano essere apposti secondo quanto stabilito nella perizia del ctu, compensando le spese tra tutte le parti interessate.
    Essendo stata una decisione solo a me favorevole, volevo sapere come procedere con l’apposizione materiale dei confini. Devo chiedere l’apposizione della formula esecutiva sulla sentenza, dopodiché posso immediatamente agire? e in che modo? designando un tecnico di fiducia (magari lo stesso ctu) che venga materialmente ad apporre i confini? Grazie

    Rispondi
    • Deve far apporre la formula esecutiva sulla sentenza e poi procedere tramite ufficiale giudiziario. Il legale che la assiste potrà sicuramente fare agevolmente la procedura che è una procedura c.d. per obblighi di fare

  18. Gentile avvocato Bartolini, vorrei sottoporle il mio caso per un consiglio legale per evitare un pagamento che reputo ingiusto. Nel dicembre del 2019 mi iscrissi ad un corso di lingue inglese presso una rinomata scuola con molte sedi in Italia. Mi fecero fare un test per assegnarmi alla classe del mio livello di conoscenza della lingua. Risultai B1. Fui inserito in un corso che era già iniziato da alcune settimane, perdendomi le prime lezioni. Durante lo svolgimento delle lezioni mi resi conto di non capire l’insegnante e ciò che spiegava, perché a mio avviso, mi era stato assegnato un livello di comprensione scritto e orale non corrispondente alla mia reale conoscenza della lingua., la quale era ad un livello inferiore (definiamolo scolastico). Feci notare questo problema alla segreteria della scuola, ma non mi offrirono soluzioni adeguate per permettermi di frequentare un corso adatto alle mie reali conoscenze linguistiche. Prima di cominciare il corso firmai un contratto per il quale diedi un anticipo di 400 euro e il resto lo avrei pagato in due/tre rate. Dopo 4 lezioni, viste le mie difficoltà, decisi di non frequentare più il corso e di non pagare le restanti rate. Nei mesi successivi ricevetti alcune telefonate dalla scuola e successivamente delle lettere che mi intimavano di pagare le restanti rate. Per principio decisi di non pagarle non avendo usufruito del corso nel quale ero stato inserito con un errore di valutazione della conoscenza della lingua. E’ seguita una lettera di un avvocato che mi intimava di pagare. E da quest’ultima, avendo nel frattempo cambiato residenza, non ho più ricevuto nulla. Morale della favola, oggi mi è stata notificato via posta raccomandata, attraverso gli uffici della Corte d’Appello di Bologna, un atto di precetto di pagamento. Leggo che è stato emesso un decreto ingiuntivo nel settembre 19 da parte del giudice di Pace e che essendomi stato notificato (non ho mai ricevuto nessuna notifica, anche perché se avessi saputo del procedimento davanti al giudice di Pace avrei fatto valere le mie ragioni in quella sede) si è proceduto alla notifica di un nuovo atto di precetto. Insomma per un corso mai frequentato e per un errore nella valutazione del mio livello linguistico, mi trovo costretto a pagare un totale di 1.386 euro. Gentile avvocato può dirmi cortesemente se posso fare qualcosa per evitare questo pagamento che ritengo ingiusto per i motivi sopra descritti? Grazie anticipatamente per la sua attenzione.

    Rispondi
    • Buonasera. Non ho tutte le informazioni necessarie per poterle rispondere adeguatamente ma cerco ugualmente di indirizzarla.
      Se il 19 settembre le venne notificato un decreto ingiuntivo, essendo ormai trascorso del tempo, questo è divenuto esecutivo e quindi complica le cose in quanto ogni eccezione avrebbe dovuto farla opponendosi.
      Lei riferisce di non aver ricevuto nulla ma spesso capita che il postino lasci un avviso e poi vada perduto ecc. Le dico questo in quanto l’ufficiale giudiziario che provvede alla notifica del precetto è ben attento a verificare se il titolo esecutivo ( nel suo caso il decreto ingiuntivo) è stato notificato correttamente. Si ricordi che se immettono l’avviso e lei non lo ritira l’atto si da per notificato ugualmente.
      Ovviamente parlo per linee generali perché non so se nel suo caso specifico si sia verificata una situazione simile o via sia stato un errore di notifica.
      Se così fosse potrebbe sicuramente fare opposizione all’atto di precetto ma deve prima verificare le modalità della notifica che può anche farlo incaricando un avvocato il quale potrà fare i dovuti accertamenti.
      Qualora invece la notifica fosse regolare purtroppo non ci sarebbe molto da fare essendo lei decaduto da ogni possibilità di far valere i suoi diritti. Tra l’altro anche inizialmente, quando si era verificato il disservizio, sarebbe stato opportuno premunirsi e scrivere una lettera chiedendo la risoluzione del contratto.
      Il suo caso purtroppo non è isolato in quanto a fronte di una ragione che poteva anche farle ottenere la risoluzione ed eventualmente anche la restituzione dell’acconto ora si trova, in pratica, in difficoltà a far valere le sue ragioni almeno che, ripeto, la notifica del decreto ingiuntivo sia errata. Tra l’altro nell’atto di precetto deve essere indicato quando è stata fatta la notifica ecc.

    • Buonasera,
      Avrei un quesito importante da porle.
      Nel 2011 ho intentato una causa contro i miei vicini di fronte a me. Ho una servitù di passaggio su una strada fatta allora da loro al fine di vendere i lotti (strada rimasta di proprietà dei miei vicini, in quanto ex proprietari del monte) che affianca interamente il mio terreno subito dopo il cancello a valle mi è stata completamente chiusa la strada. Perciò non posso più accedere al cancello a monte. La sentenza di 1 grado dice che il mio terreno è traslato e che lo fatto apposto. Sono perfettamente allineata alla strada. Ciò significa che sia la strada che i vicini sotto di me sono traslati. Premesso che la causa è stata pilotata dai proprietari della strada che erano a conoscenza del fatto ma l’hanno fatto venire fuori in causa in modo incidentale. Ho fatto l’appello ma hanno confermato la traslazione però togliendomi il dolo. Ora i miei vicini vorrebbero farmi buttare giù circa 100 metri di mura tramite il comune. Possono farlo anche se la se la sentenza non lo dice e tutti gli altri terreni e progetti sono allineati alla strada tranne loro (proprietari del pezzo di servitù)? L’abbattimento del muro è una domanda che avrebbero dovuto fare in corso di causa per ottenere ciò? Oppure lo possono fare senza aver chiesto niente. Sono in procinto di fare una nuova causa contro di loro per dolo. Perché sapevano di aver sbagliato i frazionamenti e non hanno avvisato nessuno oltre che continuato a vendere i lotti di terreno. Che mi può dire e cosa posso fare? Purtroppo stanno facendo di tutto per farlo ora.
      La ringrazio infinitamente

    • Premetto che la valutazione di una determinata situazione deve necessariamente partire da uno studio della causa e dalle richieste avanzate in quella sede.
      Da quanto mi riferisce però evinco che controparte stia chiedendo l’abbattimento del muro al Comune e quindi non perché vi sia una domanda giudiziale ma per una richiesta amministrativa al Comune. Sulla base della sentenza ( senza averla letta ma a sommi capi) non possono far abbattere il muro ma tramite il Comune se ci sono irregolarità è possibile.
      Se vi è una pratica in Comune riguardante l’abbattimento del muro dovrà accertarsene anche tramite un geometra di sua fiducia per fare le dovute memorie difensive

  19. Buonasera Avv. Bertolini,
    mio padre ha ottenuto, tramite sentenza passata in giudicato, il risarcimento per: ingiusto licenziamento, lavoro svolto per un periodo “a nero”, mancato versamento di tutta la retribuzione etc. È stato notificato il precetto e l’ex datore di lavoro risulta tuttora inadempiente. Non ha nulla intestato a sé (durante il processo si è spogliato dei beni mobili ed immobili di cui era proprietario) e risulta attualmente inoccupato.
    Come potremmo fare per ottenere la somma, per di più cospicua, che ci spetta prevista dalla sentenza?
    La ringrazio anticipatamente. Buon lavoro.

    Rispondi
    • L’Italia è il Paese dei Furbi ed i Furbi vengono tutelati, purtroppo. La legge non dà tutela a chi ha ragione ma a chi non ha nulla da perdere. Fatta questa precisazione in quanto lei non sa quante volte ci si scontra con queste ingiustizie, se la controparte si è spogliata dei propri beni durante la causa ci potrebbero essere i presupposti per fare una revocatoria e quindi chiedere l’annullamento dei contratti con cui il debitore si è spogliato dei beni, potendoli poi pignorare.
      Inoltre dovreste provare a fare una indagine patrimoniale. Questo soggetto di qualcosa dovrà pur vivere. Ha una casa dove abita? Una macchina? E soprattutto un conto corrente rintracciabile. Probabilmente avrete già fatto queste verifiche ma era doveroso segnalarvelo.

  20. Salve. nel novembre 2017 dopo 7 anni di procedimento Giudiziario, ho vinto una causa contro l’ENTE PUBBLICO Regionale, dove a tutt’oggi lavoro, la causa è passato in giudicato con il riconoscimento sin dal 2005 di fascia economica da C/4 a C/8, l’Ente mi ha liquidato i 5 anni successivi dal 2005 fino al 2012, la procedura non è stata più evasa non proseguendo il dirigente ai conteggi dei successivi anni di servizio svolti ad oggi ancora in servizio avendo avuto riconosciuto la posizione economica orizzontale nella stessa categoria fascia C/8, nonostante diverse richieste di proseguo della procedura per la rettifica in busta paga della fascia C/8 riconosciuta…. cosa devo fare?

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  21. Ho avuto modo di apprezzare le informazioni giuridiche e le risposte ad esse collegate , interessante l’articolo su cosa fare con sentenza favorevole anche in presenza di appello,
    mi farebbe piacere ricevere newsletter .Grazie

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  22. Gentilissimo , mi collego al precedente messaggio ,dopo 13 anni vinco la causa contro il comune per lavori stradali , che hanno causato danni commerciali alla mia attività , eseguiti male . Il giudice condanna in solido sia il comune che l’appaltatore , che a sentenza notificata ha proposto appello .
    Io con la sentenza posso favorevole posso procedere alla richiesta del pagamento , soprattutto , all’appaltatore in quanto il comune è in dissesto finanziario? Grazie

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    • Certamente. Tutte le sentenze civili sono provvisoriamente esecutive almeno che non intervenga la Corte di Appello a sospenderne l’esecutività ma, a tal fine, deve essere proposta una procedura ad hoc

  23. Dopo una sentenza passata in giudicato il 29/03/2019 di scioglimento della comunione ordinaria,il giudice pone a carico delle parti l’onere di procedere al frazionamento,all’aggiornamento catastale e alla trascrizione della sentenza. La mia domanda è se alcuni eredi (parte attrice) non vogliono fare tutto questo ed io unico erede ho fatto tutto quello che il giudice aveva ordinato.
    In più su un immobile con la quota del 50% a mio favore, e altro 50% ad i 5 eredi
    Io ho fatto dei lavori su questo immobile dato che era abbandonato ho pensato di fare aggiusti con le relative autorizzazioni cile,docfa ecc…
    Ma ora gli altri eredi vogliono la parte che io ho sistemato.cosa devo fare per farmi assegnare la mia quota esclusiva definitivamente ?? Grazie

    Rispondi
  24. salve a tutti il mio giudice di pace mi a rilasciato una sentenza ma a mio favore ma non la vuole ufficializzare inviandola con il numero di protocollo ce una sentenza vinta dalla corte di Corte di Cassazione che confermi il documento rilasciato dal giudice di pace valido
    grazie

    Rispondi
    • Buongiorno. La richiesta risulta incomprensibile. Non si comprende che relazione vi sia tra la sentenza del Giudice di Pace e la Cassazione: che iter processuale è stato fatto? Se ha fatto ricorso in Cassazione non è che il Giudice di Pace debba fare alcunchè visto che tutto è demandato al terzo grado di giudizio. In questo caso una eventuale sentenza di terzo grado sarebbe esecutiva e definitiva.
      Le consiglio di rivolgersi al legale che ha seguito tutte le fasi che, conoscendo bene quello che è successo, le potrà togliere ogni dubbio

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