Il dipendente può essere licenziato solo per giusta causa per giustificato motivo. La cassazione, ha individuato alcuni dei comportamenti che possono giustificare il licenziamento cosiddetto in tronco. Con sentenza numero 1168 del 2007 la suprema corte ha ritenuto giustificato il licenziamento in tronco di un lavoratore che durante un’assemblea sindacale aveva aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, un proprio collega insultandolo con vari epiteti di coloranda natura. Il comportamento tenuto dal lavoratore, tra l’altro perseguibile anche penalmente, è tale da giustificare un così grave motivo da farsi che questi possa essere licenziato in tronco. In altre ipotesi, la cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento in tronco di un lavoratore colpevole di aver violato il sistema informatico della società per cui lavorava al fine di accedere ad alcuni file protetti e di cui questi, ovviamente, non aveva l’accesso. La Cassazione, in questo caso, ha stabilito che indipendentemente dal valore contenuto del documento violato quello che è venuto meno è il rapporto di fiducia su cui si basa il contratto di lavoro; fiducia che, venendo a mancare, fa venir meno quell’obbligo di fedeltà previsto dal nostro codice civile all’articolo 2105 e quindi, giustifica il licenziamento per giusta causa.
