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La giustizia, chi ce l’ha?

Momenti difficili per la Giustizia e per chi vorrebbe ricorrerci per la tutela dei propri diritti. Che la Giustizia con la G maiuscola non alberghi nei Tribunali è cosa nota e di cui abbiamo già discusso in altri post . Ma l’unico strumento legittimo per tutelare i propri diritti o quantomeno per provarci è la via del Tribunale ingolfato dai molti -troppi – procedimenti. Ed ecco che il legisaltore non attento ai problemi reali della giustizia e del cittadino che vi accede – si veda l’accorpamento dei Tribunali quali conseguenze negative ha comportato per il singolo cittadino – cerca con modi astrusi e goffi di alleggerire il carico giudiziario scoraggiando la proposizione di cause o azioni varie. Ecco che allora viene reintrodotta la mediazione obbligatoria, prima soppressa, ma non viene data informazione adeguata in merito rimanendo tale strumento non un mezzo per la risoluzione di controversie ma venendo vissuta dai più come una scocciatura e una spesa ulteriore da sostenere. Non vengono dati poteri adeguati al mediatore in quanto se il mediatore non decide e non ha alcun poter in tal senso poca presa, difficilmente, avrà sulla parte litigiosa. Superato in maniera fallimentare lo scoglio della mediazione, il cittadino si trova ad affrontare la eventuale causa. Ed ecco che il legislatore in maniera costante ed esponenziale aumenta di volta in volta il costom della giustizia e cioè il contributo unificato da versare ed ora anche la marca aggiuntiva di 8 euro che non aveva già ragione di esistere e che ora passa a ben 27 euro. In un momento di crisi come quello attuale , momento così difficile che forse solo in tempi di guerra si era visto, invece di alleggerire il carico economico ai cittadini , lo Stato aumenta sempre e comunque le tasse su ogni cosa. Ma allora se già prima non vi era giustizia, ora non solo è e rimane difficile trovarla ma difficile rimane accedervi per gli ingenti costi dovuti dalla mediazione prima e dalla causa dopo. In un paese dove la giustizia non funziona non si può parlare di paese civile e garantista dei diritti che con la carta costituzionale si vorrebbe assoluti e intoccabili.

 

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