Home » Blog » Diritto Civile » Legge bavaglio ovvero…ZITTI SI RUBA !

Legge bavaglio ovvero…ZITTI SI RUBA !

 

Un noto giornale livornese – il Vernacoliere – ha reso bene l’idea di cosa voglia dire l’introduzione della legge c.d. bavaglio nel nostro ordinamento : ZITTI SI RUBA ! ..Ecco la sostanza di tale legge. Si commetteranno illeciti a grandi livelli e nessuno potrà più dire alcunché stante la censura.Con la c.d. legge bavaglio si cerca di modificare sia lo strumento delle intercettazioni nelle indagini condotte dai pm e realizzate dalla polizia giudiziaria sia censurare i giornalisti ed editori, con forti limitazioni alla libertà d’informazione. E’ sicuramente un grave passo all’indietro nella corsa alla civiltà che ci riporta agli anni della guerra. Ma cosa dovrebbe prevedere la legge bavaglio?

Chi può essere intercettato?

Oggi per mettere sotto controllo un’utenza telefonica ci vuole l’autorizzazione di un magistrato, nel caso in cui stia indagando qualcuno, sospettato di aver commesso un reato.Con le nuove norme potranno essere intercettate solo le persone su cui pendano gravi indizi di colpevolezza e solo per alcuni reati: mafia, terrorismo, sequestro di persona, lo stalking e quelli puniti con più di 5 anni di reclusione.

Limitare la durata delle intercettazioni ovvero la baldoria inizia dal 76° giorno.

Attualmente i telefoni possono essere messi sotto controllo per tutta la durata delle indagini preliminari. Con il ddl approvato dal Senato il limite è 75 giorni. Se ci sono ragioni motivate il pm può chiedere al gip una proroga di tre giorni in tre giorni. Per i reati più gravi, si può prorogare per 40 giorni, più altri 20 ancora prorogabili.

Le intercettazioni ambientali ovvero se Totò Riina e company fossero nati ora vivrebbero nel paese della cuccagna

Oggi gli investigatori possono piazzare microfoni in luoghi pubblici e privati, fino alla fine delle indagini. Con la nuova legge niente più microfoni piazzati in casa o in auto. Le cimici saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili per altri tre. Le intercettazioni ambientali , si ricordi, sono proprio quelle che hanno permesso la cattura di Totò Riina, Provenzano, la banda della Uno Bianca ecc..

Salviamo Berlusconi !

Le nuove regole se diventassero legge si applicherebbero anche ai processi in corso. Quindi, se nell’ipotesi dell’accusa di processi già avviati fossero state raccolte delle prove a carico degli imputati con intercettazioni e registrazioni ambientali regolarmente autorizzate con le vecchie regole, non avrebbero alcun valore, qualora fossero fuori dal tetto dei 75 giorni per le prime e dei 3 giorni per le seconde.

 

Silenzio imposto ai magistrati

Oggi il pm può andare in tv a parlare dell’inchiesta di cui è titolare. Se il ddl intercettazioni diventasse legge se lo facesse potrebbe essere sostituito dal capo del suo ufficio.Niente più telecamere neppure durante i processi pubblici. Oggi basta l’accordo del  giudice che presiede l’udienza in questione. In futuro dovrebbe per registrare immagini e parole dovrebbe servire l’assenzo del presidente della corte d’appello.

Censura ai giornalisti ovvero occhio non vede cuore non duole

Attualmente se il giornalista pubblica delle intercettazioni, su cui pende il segreto istruttorio, rischia un mese di carcere evitabile pagando 281 euro di ammenda. Nessuna multa è prevista per gli editori.Con le norme future il giornalista non può più pubblicare atti delle inchieste in versione integrale fino al termine dell’udienza preliminare. Le intercettazioni, invece, non potranno essere pubblicate né integrali né in forma di riassunto fino al processo.Nel caso in cui infrangesse questa regola il cronista rischierebbe un mese di carcere evitabile con una multa di 10 mila euro.Gli atti delle indagini, invece, potranno essere pubblicati non tra virgolette ma solo con un riassunto. In poche parole si vuole evitare al cittadino di sapere….ovviamente occhio non vede cuore non duole!

 

Stangata sugli editori

Se gli editori pubblicano brani testuali di intercettazioni multa di 300 mila euro ; se le intercettazioni riguardano persone estranee ai fatti la multa è di 450mila euro. Diciamo addio ai libri inchiesta, alla liberà di stampa…si potrà scrivere e leggere solo ciò che vorranno farci scrivere e leggere.

La talpa sarà solo un animale

Oggi chi passa alla stampa intercettazioni o atti coperti dal segreto istruttorio rischia fino a un anno di carcere. Con le nuove norme si arriverà a un massimo di pena di 6 anni.

Addio registrazioni

Addio alle registrazioni di conversazioni fatte  di nascosto che hanno portato alla luce migliaia di truffe come ci ha insegnato  Striscia la notizia e Le Iene.Con il ddl intercettazioni queste registrazioni sono permesse solo a giornalisti professionisti e pubblicisti, o se c’è di mezzo la sicurezza dello Stato, altrimenti carcere da 6 mesi a 4 anni.

Salviamo i preti

Se viene intercettato un sacerdote, ad oggi, il pm non ha nessun obbligo di avvertire le autorità ecclesiastiche. Con le nuove regole il magistrato dovrà avvertire la diocesi; se l’intercettato è un vescovo bisognerà avvertire la segreteria di Stato vaticana. In pratica il prete resterà impunito perchè i panni sporchi la Chiesa preferisce lavarli in casa.

 

Vuoi saperne di più?

Richiedi una consulenza

Leggi anche

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Iscriviti alla newsletter

E riceverai una mail ogni volta che pubblicheremo un nuovo articolo.

×

Clicca qui sotto per contattarci tramite WhatsApp

×