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Legge Pinto: e se lo Stato non paga?

 

Vogliamo affrontare un problema particolare inerente i risarcimenti dovuti in base alla Legge Pinto e cioè quello legato alla effettiva riscossione del risarcimento una volta ottenuto.

Infatti sia con la finanziaria del 2007 sia , successivamente con la L. 181/2008 lo Stato ha reso impignorabili i propri beni e quindi il danneggiato-creditore non potrà far altro che attendere i lunghi tempi di liquidazione subendo così, al danno, un altro danno sempre per lo stesso motivo.

Questa pagina nasce da alcune denunce e richieste che ci sono state inoltrate  su questo problema ad oggi irrisolvibile se non ricorrendo alla Corte Europea che può condannare, come ha già fatto, al risarcimento lo Stato italiano per non aver provveduto in tempi congrui alla liquidazione.

Pensiamo che però singoli ricorsi o testimonianze non diano un quadro ben preciso del problema ad oggi diffusissimo.

E’ per questo che abbiamo deciso di raccogliere le vostre esperienze e testimonianze sul problema per poi inviarle, una volta raggiunto un numero ragguardevole, alla Corte Europea nonchè diffonderle via web.

Una denuncia collettiva che potrà con il tempo far sentire questa nostra voce ad oggi flebile su questo problema che aggiunge al danno già subito la beffa di essere nuovamente danneggiati con tempi lunghi per attendere la liquidazione del dovuto.

UN ESEMPIO PRATICO

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo il 16 aprile scorso ha condannato il nostro Stato oltre che per la durata eccessiva dei processi anche per l’esiguità degli indennizzi ex Legge Pinto. Otto condanne in una sola sentenza per processi durati 22 anni e 4 mesi per un grado di giudizio in materia di successione in quanto la liquidazione non era stata calcolata sui criteri dettati da Strasburgo.Alla Corte si erano rivolti otto ricorrenti in quanto i processi erano durati troppo a lungo. Lo stato Italiano aveva sostenuto, costituendosi in giudizio. Che era stata violata la regola del previo esaurimento dei ricorsi interni. Tale eccezioni è stata però respinta dai Giudici di Strasburgo i quali , tra l’altro, hanno considerata esigua la somma risarcitoria riconosciuta dallo Stato Italiano in base alla Legge Pinto. Inoltre gli indennizzi erano stati versati ben oltre in termine di 6 mesi fissato dalla legge: in 5 casi 21i mesi dopo il deposito della sentenza, in un procedimento dopo 30 mesi e negli altri due, rispettivamente 17 e 19 mesi dalla pronuncia. Quindi oltre a durare troppo i processi è troppo lungo il tempo di attesa per ottenere il risarcimento; di attesa si tratta, infatti, in quanto il danneggiato/creditore non ha azioni contro lo Stato per recuperare forzatamente il dovuto potendo solo attendere e denunciare la propria situazione ancora una volta alla CE. Da qui la condanna ad un doppio indennizzo. La Corte ha infatti stabilito che non solo lo Stato deve integrare l’indennizzo troppo esiguo disposto dai giudici interni ma deve anche versare una riparazione per i ritardi nel pagamento. La Corte ha quindi accordato euro 1.400 di risarcimento per il ritardo nel pagamento.

 

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3 commenti su “Legge Pinto: e se lo Stato non paga?”

  1. Quindi dopo la sentenza della UE e dopo che lo stato continua a non pagare inoltro un’ulteriore comunicazione alla stessa UE per ritardi? Ma il fondo fisicamente dov’è? Dove bisogna andare a manifestare il proprio disappunto? Grazie per l’attenzione.
    Luca Giannelli
    340/9242175
    [email protected]

    Rispondi
  2. Io ho vinto una causa per il riconoscimento dell’amianto durata 11 anni nel 2010 ho fatto causa ex legge Pinto e nel 2005 l’abbiamo vinta riconoscendoci un risarcimento di circa 4000 euro trascorso un anno senza essere soddisfatto economicamente ci hanno consigliato ricorso al tar del Lazio finito con sentenza positiva nel 2017 siamo nel 2020 e nemmeno mi pagano. Potrei sottrarre il credito dalle tasse?
    Possibile che non ci sia un modo per obbligare lo stato a pagare e pretendere anche gli interessi e svalutazione. È gradita risposta

    Rispondi
    • Non può sottrarre il credito dalle tasse purtroppo e non vi sono modi oltre a quelli che ha già esperito per pretendere il dovuto in quanto lo Stato con leggi e leggine ha reso impignorabili tutti i suoi beni ( questa è la nostra cara Italia!). Come studio, ad esempio, proprio per questo motivo abbiamo smesso di trattare questo tipo di cause perchè poi alla fine il cliente non veniva accontentato e si rischiava anche di perderlo per colpa non nostra.

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