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Sport da combattimento: non si può chiedere il risarcimento per i danni fisici subiti!

Se Rocky Balboa avesse chiesto un risarcimento ad Apollo Creed ,forse avrebbe campato di rendita e non avrebbe dovuto sfidare altri terribili contendenti. Rocky però sapeva bene che se saliva sul ring accettava anche le conseguenze fisiche che tale sport poteva comportare. Non tutti però diventano Rocky ed accettano di buon occhio la sconfitta. E’ così che la madre di un minore che a seguito di un match aveva riportato il naso rotto ha voluto proporre azione giudiziaria per richiedere il risarcimento dei danni subiti dal figlio. La Cassazione però le ha dato torto sottolineando che vi è responsabilità solo quando viene superato il c.d.” rischio consentito” che l’attività sportiva pericolosa comporta. Nel caso di specie la madre aveva proposto azione giudiziaria nei confronto dell’associazione sportiva a cui il figlio era iscritto non sapendo però che  l’illecito civile si configura soltanto quando le lesioni personali riportate da uno dei partecipanti alla gara  risultano riconducibili a un fatto lesivo commesso con dolo : in pratica sono risarcibili le lesioni subite a seguito si comportamenti scorretti e non rientranti nei regolamenti di disciplina. Inoltre la scorrettezza deve essere perpetrata con violenza o irruenza tali da mettere coscientemente a rischio l’incolumità dell’avversario, in modo che venga superato il livello di tolleranza dell’accettazione del rischio.

Avv. Fabrizio Bartolini

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