Regione Toscana e Lega Ambiente hanno promosso una Conferenza nazionale “sulla mobilità ferroviaria e l’innovazione del trasporto pubblico locale” venerdì 20 aprile a Firenze, Piazza Adua 1, stazione di S. Maria Novella, sala convegni Pala affari.
Il “cavalier-Moretti” partecipa alla 1^ sessione alle ore 10.00, assieme a Ermete Realacci e Enrico Rossi. Oltre a loro vi sono assessori, presidenti, amministratori delegati …
Invitare il sig. Moretti a partecipare a convegni, seminari, conferenze ci vuole un bello stomaco. Noi siamo tra coloro che né lo invitiamo, né siedono al suo fianco.
Perché?
– E’ indagato nella strage di Viareggio (32 vittime, feriti gravi e gravissimi …) in qualità di Amministratore delegato;
– a poche ore dalla strage e nei mesi successivi ha rilasciato dichiarazioni vergognose ed offensive nei confronti delle vittime della strage di Viareggio;
– è responsabile di una politica aziendale che ha contribuito a penalizzare la sicurezza in ferrovia: la strage di Viareggio è figlia di tutto ciò;
– ha diffidato i due ferrovieri che partecipavano all’incidente probatorio nella ricerca della verità e della giustizia facendo sì che uno abbandonasse l’incarico;
– ha sospeso prima e licenziato poi il ferroviere che non ha subito intimidazioni, ricatti e minacce;
– ha licenziato e sospeso, in questi anni, ferrovieri ed Rls perché impegnati su sicurezza e salute in ferrovia;
– ha spudoratamente dichiarato, in un incontro alla Regione (14 settembre 2009) che quel ferroviere di Viareggio, prima o poi, lo avrebbe licenziato;
– ha, attraverso i suoi avvocati, intimorito i familiari minacciando lo spostamento del processo dalla sua giurisdizione perché a Viareggio non vi sarebbe un clima sereno;
– ha, attraverso i suoi fiduciari, praticato forme subdole di intimidazione nei confronti di giornalisti e consulenti di parte;
– ha sul libro paga di Rfi (Rete ferroviaria italiana) l’ingegnere perito del Gip nell’incidente probatorio;
– ha una paura fottuta del processo sulla strage di Viareggio perché sa che non sarà il solito processo dove i suoi attuali consulenti di fiducia erano Ctu della procura e dove ai macchinisti deceduti fu vigliaccamente accollata la responsabilità del disastro (vedi disastro ferroviario di Crevalcore);
– ha una vergona indicibile nel guardare le foto dei nostri cari morti bruciati, lo disturbano.
Moretti deve: – ritirare i provvedimenti disciplinari (licenziamenti, sospensioni, ecc.) nei confronti dei ferrovieri impegnati sulla sicurezza; – rassegnare le dimissioni da Ad del Gruppo ferrovie dello Stato italiane; – affrontare l’iter processuale senza alcun colpo di mano.
Allora sì! Che accetteremmo le sue scuse perché sincere e convinte. Mentre non accetteremo mai quelle che propaganda: scuse ipocrite e fuori tempo massimo, ora è il tempo del processo!
Infine, ci chiediamo: come si fa ad invitare una simile persona e a discutere assieme di cose nell’interesse della collettività? Sappiate che il suo interesse per la “collettività” è meno di niente! Viareggio e tutti gli altri incidenti in ferrovia lo dimostrano amaramente.
Cari presidenti Rossi e Realacci, non vorremmo che un giorno dobbiate pentirvi di queste “conferenze”!
Basta, basta con Moretti! E con chi oggi lo “coccola” o addirittura si genuflette.