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IMU: come si ferma la produttività di un paese

l’IMU è alle porte. Questa  nuova imposta ha lo stesso meccanismo dell’ICI per il calcolo : si parte sempre dalla rendita catastale, si rivaluta del 5% e si moltiplica per un certo coefficiente. A differenza dell’ICI questi moltiplicatori sono stati aumentati del 60% e quindi il conto verrà più salato : c’era da stupirsene? Certo che no! In questa Italia dove vengono messe imposte su tutto, alcune volte e solo momentaneamente tolte per poi riaffiorare più care di prima non c’è certamente da meravigliarsi di nulla. Il cittadino è qualcosa da spennare ma chi ci governa non capisce che così facendo la produttività si ferma e la gente manda tutto all’aria. E’ quello che sta succedendo con l’IMU appunto. Ma andiamo per gradi ed intanto cerchiamo di vedere più nel dettaglio l’imposta sugli immobili. L’acconto 2012 si calcola applicando esclusivamente le aliquote vase : 0,4% sulla prima casa e 0,76% per gli altri immobili ( tranne i fabbricati rurali che applicano lo 0,2%). L’acconto da versare entro il 18 giugno è pari al 50% dell’imposta così calcolata.Per l’abitazione principale, in alternativa alle due rate, si potrà scegliere il pagamento in 3 rate : 1/3 a giugno, 1/3 a settembre ed 1/3 a dicembre.Il saldo si pagherà entro il 17 dicembre ed in quell’occasione si calcolerà l’IMU con le aliquote e detrazioni fissate dai Comuni per il 2012 e si farà il conguaglio con quanto già versato.

Chi deve pagare l’imposta?

Il proprietario di fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli situati nel territorio dello Stato a meno che non sia prevista una specifica esenzione

L’usufruttuario . Se sull’immobile risulta costituito un diritto reale di usufrutto, uso, abitazione , enfiteusi o superficie sia per effetto di atto tra vivi che a seguito di successione, obbligato al pagamento dell’IMU è solo il titolare di tale diritto di godimento, restando il c.d.nudo proprietario completamente estraneo al prelievo dell’imposta municipale.

Coniuge supersite o separato : il diritto di abitazione che permane al coniuge superstite paga l’IMU sempre che questi continui a vivere nella residenza familiare. Paga l’IMU anche il coniuge separato assegnatario della casa familiare.

Quali immobili sono esenti ?

Sono esenti da IMU :

– gli immobili posseduti dallo Stato, dalle regioni, dalle province, nonché dai comuni, dalle comunità montane, dai consorzi fra detti enti, dagli enti del servizio sanitario nazionale destinati esclusivamente ai compiti istituzionali;

– i fabbricati classificati  nelle categorie catastali da E/1 a E/9 ( costruzione di cimiteri, fari, stazioni ecc.)

– i fabbricati con destinazione ad usi culturali

– i fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio di culto e le loro pertinenze

– i fabbricati di proprietà della Santa Sede

– i fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazione internazionali per i quali è prevista l’esenzione dall’imposta locale sul reddito dei fabbricati in base ad accordi internazionali resi esecutivi in Italia.

– gli immobili utilizzati dagli enti non commerciali destinati esclusivamente allo svolgimento di attività esistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive e religiose

– i terreni agricoli situati in aree montane o di collina delimitate ai sensi dell’art. 15 della legge 27 dicembre 1977 n. 984 e individuati con apposita circolare del Ministero delle Finanze

– le costruzioni rurali strumentali necessarie allo svolgimento della attività agricola situate nei comuni classificati dall’Istat come montani o parzialmente montani.

– i fabbricati distrutti o danneggiati dal terremoto che ha colpito l’Abruzzo nell’aprile 2009 fino alla definitiva ricostruzione e agibilità degli stessi.

Dall’elenco degli immobili esclusi dal pagamento dell’IMU sicuramente maggior scalpore fa l’esclusione relativa agli immobili della Santa Sede. Si dovrebbe togliere ai ricchi per dare ai poveri ma in Italia questo concetto è stato completamente rovesciato : speriamo che presto Robin Hood vada al Governo anche se poi il rischio è che una volta arrivato alla poltrona anche Robin Hood si trasformi come hanno fatto tutti i politici che hanno promesso bene ma razzolato male. Di fatto questo governo è stato chiamato a “salvare il paese” dalla crisi ed è un governo tecnico ma a fare quello che ha fatto non ci vuole certamente dei tecnici : aumentare le tasse sa farlo chiunque!

Non si calcola però che l’aumento delle tasse non porta alla produttività del paese ma lo ferma come sta di fatto accadendo e l’IMU non fa certamente eccezione a questa regola.

Come abbiamo detto il meccanismo di calcolo per l’IMU è identico a quello dell’ICI solo che i coefficienti moltiplicatori sono molto più alti. Si parte dalla rendita catastale risultante dal Catasto al 01 gennaio 2012 e si rivaluta del 5%. Il risultato ottenuto va moltiplicato per un determinato coefficiente:

– 160, se si tratta di un’abitazione ( categoria A, escluso A/10) o di fabbricati classificati nelle categorie catastali C/2 ( magazzini, locali di deposito), C/6 ( garage, box auto, stalle) e C/7 ( tettoie chiuse o aperte).

– 140, se si tratta di fabbricati classificati nel gruppo catastale B ( collegi, convitti, ecc.) e C/3, C/4 e C/5 ( laboratori, stabilimenti ecc.)

– 80, se si tratta di uffici e studi privati ( categoria A/10) e fabbricati classificati nella categoria D/5 ( istituti di credito e assicurativi)

– 55, se si tratta di negozi o botteghe ) categoria C/1)

– 60, per i fabbricati del gruppo catastale D.

Così facendo si ottiene il valore catastale dell’immobile ai fini IMU, cioè la base imponibile su cui applicare l’aliquota IMU.

Altra peculiarità dell’IMU è che , a differenza dell’ICI, questo deve essere pagato dal coniuge assegnatario della casa familiare e non dal proprietario. Il coniuge che ha dovuto lasciare l’abitazione , quindi, non dovrà pagare nulla.

Ora, in uno Stato tra i più tassati del mondo – il nostro – rimettere una tassa che prima era stata tolta ha fermato la produttività. Infatti il mercato immobiliare è crollato di colpo ed i prezzi degli immobili hanno visto una diminuzione notevole rispetto all’anno scorso. La gente se ha immobili in proprietà vuole toglierseli di torno ma spesso non riesce a venderli perché nessuno vuole ulteriori tasse. Questo meccanismo ha messo in crisi il settore immobiliare: le agenzie immobiliari vendono poco, pochissimo e i costruttori non costruiscono più. Così i muratori, idraulici, elettricisti , piastrellisti e chi più ne ha più ne metta si trovano fermi con il lavoro che dovrebbe essere garantito costituzionalmente. Lo Stato, in poche parole, dovrebbe garantire il lavoro a tutti ed invece con il suo modo di operare lo toglie e manda le persone sul lastrico : per fare questo ci voleva un governo tecnico? Bè a nostro parere ci potevamo mettere anche bambini di 7 anni che il risultato era uguale e forse si poteva anche sperare in meglio.

Gli italiani non hanno bisogno di nuove tasse – in questo campo siamo un paese del terzo mondo – ma di lavorare , di risollevare il paese e solo diminuendo le imposizioni fiscali si potrà raggiungere tale obiettivo. Tra l’altro un altro mistero italiano è quello in merito a dove vadano a finire i soldi. Miliardi su miliardi e siamo sempre in deficit e non si contano certo gli sprechi delle amministrazioni : striscia la notizia ce ne da puntualmente un resoconto, tanto per fare un esempio.

Lasciamo al lettore ogni ulteriore commento perché il nostro è solo uno : vergogna!

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