Il treno delle ore X è in ritardo, ci scusiamo del disagio arrecato. Quante volte è capitato di sentire questa frase dagli altoparlanti della stazione, sconvolgendo così i nostri programmi? Bè se poi del treno ne facciamo uso quotidiano anche per andare al lavoro , il perpetrarsi di tali disagi può comportare un danno risarcibile in termini di legge. Infatti, il ritardo che di per sé può essere considerato un fastidio per chi saltuariamente usufruisce del treno ma non tale , proprio per l’uso saltuario ed occasionale, da poter essere qualificato come disagio assume connotati diversi se potratto nei confronti di chi usufruisce del servizio FS 365 giorni all’anno. Il ritardo del servizio configura di per sé un inadempimento contrattuale da parte di Trenitalia e pertanto può comportare un risarcimento non in quanto tale ma solo in quanto abbia provocato nell’utente un danno . Ecco allora che le FS sono state condannate, in favore del pendolare, al risarcimento dei danni in favore di questi, danno che è stato quantificato dai giudici di pace intorno ai 1000 e 2000 euro più rimborso spese legali. Certo, non si può generalizzare e anche in ordine al quantum del risarcimento la situazione varia, ovviamente, da caso a caso. Non si creda però che , sulla scia di queste sentenze, si possa intraprendere una causa “facile” per il riconoscimento del proprio diritto in quanto bisognerà portare in giudizio prove concrete del disagio subito non sempre di facile reperibilità. C’è da dire poi che le FS non demordono e ricorrono sempre in appello dinanzi a tale pronunce di condanna. Quindi colui che vorrà intraprendere tale via per far valere i propri diritti dovrà comunque di armarsi di pazienza al fine di veder soddisfatta la propria richiesta
